Le banconote in euro sono esposte al Money Museum della banca centrale austriaca a Vienna
Le banconote in euro sono esposte al Money Museum della banca centrale austriaca a Vienna, Austria, 14 novembre 2017. Reuters

L'Italia è vicina alla conclusione di un accordo con le autorità garanti della concorrenza dell'Unione europea per reintrodurre un regime in base al quale lo Stato fornisce garanzie per aiutare le banche a liberarsi dei crediti inesigibili, hanno detto giovedì quattro persone vicine alla questione.

Roma ha lavorato per rinnovare lo schema "GACS", scaduto a giugno, inasprendo anche i termini in base ai quali lo Stato fornisce garanzie agli investitori che acquistano prestiti bancari inesigibili riconfezionati come titoli.

Le discussioni con Bruxelles sono in una fase molto avanzata ei termini sono stati per la maggior parte concordati, hanno detto a Reuters le quattro fonti informate sulla vicenda.

L'UE esamina tali misure per garantire il rispetto delle norme sugli aiuti di Stato del blocco.

Inizialmente previsto per essere finalizzato entro la fine del 2022, i colloqui sono progrediti più lentamente del previsto, lasciando le banche nell'impossibilità di attingere allo schema per i loro accordi di risanamento dei crediti inesigibili di fine anno.

Il rinnovo arriva mentre il settore bancario si prepara a un aumento delle insolvenze aziendali mentre i mutuatari lottano con l'aumento dei tassi di interesse.

Roma ha modificato lo schema per renderlo meno generoso per le banche e per aumentare la tutela dei contribuenti, riducendo le possibilità che rimangano di tasca propria.

Secondo i nuovi termini concordati con l'UE, lo schema coprirebbe l'80% anziché il 100% della tranche meno rischiosa nelle operazioni di cartolarizzazione di crediti inesigibili, hanno affermato le fonti.

Il Tesoro aveva anche preso in considerazione l'aumento di una soglia di rating del credito necessaria per la tranche senior per qualificarsi per le garanzie GACS, ma invece la lascia invariata, ha detto una delle fonti.

L'Italia ha chiesto un rinnovo di due anni del regime, con la possibilità di estenderlo per altri 12 mesi dopo, ha detto la fonte, avvertendo che l'UE deve ancora decidere in merito.

Dal suo lancio nel 2016, lo schema GACS ha liberato le banche italiane da 117 miliardi di euro ($ 127 miliardi) di crediti inesigibili attenuando il colpo dalle cessioni ai loro guadagni.

Al 30 giugno, le note garantite da GACS ammontavano allo 0,7% della produzione nazionale italiana o quasi 14 miliardi di euro, secondo i dati del Tesoro mostrati a novembre.

L'Italia aveva già inasprito i termini GACS nel 2019, alzando il rating minimo della tranche senior e introducendo meccanismi per spingere le società di recupero crediti ad attenersi ai piani aziendali.

($ 1 = 0,9177 euro)

(Montaggio di Mark Potter)