La Borsa Italiana a Milano, Italia
Una donna passa davanti alla Borsa Italiana a Milano, Italia, 25 febbraio 2020. Reuters

L'Italia sta preparando misure per affrontare i problemi che frenano i mercati dei capitali del paese e rafforzare il ruolo della Borsa Italiana di 200 anni, secondo i funzionari del governo e un progetto di legge visto da Reuters lunedì.

Con una capitalizzazione complessiva di circa 680 miliardi di euro (726,3 miliardi di dollari), il valore delle società quotate alla Borsa di Milano è molto indietro rispetto ai pari dell'Unione Europea.

Lo scorso anno 15 società hanno abbandonato Euronext Milano, tra cui il gruppo di infrastrutture Atlantia e la holding della famiglia Agnelli Exor, con sei nuovi arrivati a compensare le uscite.

Alcuni di quelli che sono stati cancellati dalla quotazione sono stati attratti da altre borse, in particolare Amsterdam, dove le normative aiutano i principali azionisti a mantenere una stretta presa sulle società.

In aggiunta alla sfida, le imprese italiane a conduzione familiare non sono disposte a cedere il controllo quotandosi a meno che non abbiano bisogno di liquidità per fusioni e acquisizioni o altre strategie di espansione.

"Puntiamo a presentare un disegno di legge in parlamento entro aprile per rafforzare la capacità del Milan di incoraggiare la quotazione", ha detto a Reuters il sottosegretario al Tesoro Federico Freni.

Il governo del premier Giorgia Meloni intende adottare alcune proposte studiate sotto la precedente amministrazione guidata da Mario Draghi, ha aggiunto Freni senza fornire dettagli.

Per promuovere le offerte pubbliche iniziali (IPO) a Milano, il disegno di legge include misure per semplificare il processo di quotazione, che le attuali regole secondo le società rendono costoso e ingombrante fornire un'adeguata informativa sui rischi per gli investitori.

FACILITARE L'AUTO-POSIZIONAMENTO

Roma potrebbe inoltre consentire a un ampio ventaglio di imprese di beneficiare delle semplificazioni e degli incentivi già previsti per le piccole e medie imprese (Pmi) che intendono quotarsi.

"La qualificazione delle PMI è attualmente prevista quando la capitalizzazione non supera i 500 milioni di euro: tale soglia verrebbe portata a 1 miliardo di euro", si legge nella bozza.

Un'ulteriore misura eliminerebbe una disposizione a tutela dei risparmiatori che prevede la responsabilità per danni del personale di regolatori come la Consob, l'osservatore del mercato. Ciò renderebbe responsabile solo l'istituto proteggendo i suoi dipendenti, compresi i massimi dirigenti, una mossa che il Tesoro ritiene possa accelerare il processo di quotazione.

Il disegno di legge propone inoltre di limitare la responsabilità delle società di quotazione ai casi di colpa grave che ledono gli interessi degli investitori a causa delle informazioni contenute nei documenti dell'IPO.

Inoltre, lo schema rafforza la possibilità di aggirare il processo formale di IPO attraverso un cosiddetto self-placement, che vede una società vendere direttamente le azioni, risparmiando il denaro necessario per schierare i sottoscrittori come intermediari.

Nell'ambito di una spinta verso fonti di finanziamento diverse dal credito bancario, una misura in discussione consentirebbe alle imprese di emettere obbligazioni per un importo superiore all'attuale limite del doppio del capitale sociale, a condizione che tali titoli siano acquistati da investitori professionali.

($ 1 = 0,9362 euro)