Il Primo Ministro italiano spera che il viaggio in Tunisia possa sbloccare il prestito del FMI, affermano fonti
Martedì il primo ministro italiano Giorgia Meloni si recherà in Tunisia cercando di fare progressi nello sblocco dei prestiti del Fondo monetario internazionale (FMI) per lo stato nordafricano, hanno detto a Reuters due fonti diplomatiche.
L'Italia teme che, senza i fondi, la Tunisia affronti una crisi finanziaria conclamata che potrebbe spingere una nuova ondata di migranti attraverso il Mar Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore in Europa.
I colloqui tra la Tunisia e il FMI per un prestito di 1,9 miliardi di dollari sono stati bloccati per mesi, con il presidente tunisino Kais Saied che ha rifiutato i termini chiave per l'accordo proposto.
Saied ha preso la maggior parte dei poteri nel 2021, chiudendo il parlamento e passando a governare per decreto. Ha mostrato scarso interesse per la politica economica se non per incolpare i problemi della Tunisia alla corruzione.
A febbraio, ha detto alle forze di sicurezza di espellere tutti gli immigrati clandestini, denunciando quella che ha definito una cospirazione per cambiare la demografia della Tunisia rendendola più africana e meno araba.
La conseguente repressione ha contribuito ad alimentare un aumento delle partenze di migranti verso l'Italia. Dei 51.215 barconi che hanno raggiunto l'Italia entro la prima settimana di giugno di quest'anno, circa 26.555 erano salpati dalla Tunisia, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, contro i 3.658 dello stesso periodo del 2022.
Una fonte governativa a Roma ha affermato che l'Italia vuole iniziare a sbloccare parte dei finanziamenti internazionali alla Tunisia in cambio di riforme progressiste, nel tentativo di migliorare rapidamente la situazione economica del Paese.
Meloni, che si è insediato lo scorso ottobre, ha già visitato i due vicini della Tunisia, l'Algeria e la Libia.
La sua coalizione di destra ha promesso di essere dura sulla migrazione in barca, ma quest'anno il numero di nuovi arrivi è più che raddoppiato, mettendo il governo sulla difensiva.
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