Vertice dei leader europei a Bruxelles
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni partecipa al vertice dei leader europei a Bruxelles, in Belgio, il 9 febbraio 2023. Reuters

Venerdì il governo italiano ha ottenuto il sostegno parlamentare per ulteriori prestiti, dopo che un primo tentativo ha provocato una grave battuta d'arresto per il primo ministro nazionalista Giorgia Meloni.

La richiesta del governo di aumentare marginalmente il deficit di bilancio di quest'anno al 4,5% del prodotto interno lordo (PIL) dal 4,4% delle tendenze attuali è stata infine approvata dal parlamento dopo una sorprendente sconfitta di giovedì.

La coalizione di destra inizialmente non era riuscita a ottenere i 201 voti necessari per approvare il prestito extra alla camera bassa, la Camera dei deputati, con quasi 50 dei suoi legislatori mancanti, secondo i politici.

Il risultato è stato uno choc per il blocco di destra, al potere da ottobre, che è stato costretto a reiterare la richiesta in parlamento ea indire un nuovo voto in entrambe le Camere.

"Credo che impariamo dai nostri errori, quindi spero che non ci saranno situazioni simili in futuro", ha detto ai giornalisti in Senato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

Un alto parlamentare della coalizione, che ha chiesto di non essere identificato, ha detto a Reuters che la sconfitta ha fornito prove delle debolezze all'interno dell'alleanza in parlamento.

La Meloni aveva bisogno del via libera parlamentare, poiché prevede di utilizzare il margine di manovra del bilancio per finanziare tagli fiscali per i lavoratori a reddito medio e basso che saranno svelati il 1° maggio, Giornata internazionale dei lavoratori.

Tommaso Foti, il leader della camera bassa del partito Fratelli d'Italia di Meloni, ha respinto l'ipotesi che ci fosse un problema politico e ha affermato che la sconfitta è stata il risultato di un comportamento negligente da parte dei parlamentari che non si sono presentati al voto.

Il prestito extra vale 3,4 miliardi di euro ($ 3,7 miliardi). Si andrà a ridurre quest'anno il cosiddetto cuneo fiscale, la differenza tra lo stipendio pagato da un datore di lavoro e quello che si porta a casa un lavoratore, con beneficio destinato ai dipendenti con reddito annuo pari o inferiore a 35.000 euro.

Roma mira anche a rendere più facile per le imprese offrire contratti di lavoro di durata compresa tra 12 e 24 mesi e abolire dal 1 gennaio 2024 un regime di riduzione della povertà "salario di cittadinanza" introdotto nel 2019.

($ 1 = 0,9106 euro)